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Un mondo da scoprire

La Val Badia è rinomata per le straordinarie vette dolomitiche. Ma tra una guglia e un altipiano ecco che si trovano luoghi importanti assolutamente da visitare: sono i musei ladini che accolgono al loro interno non solo storia, cultura e tradizioni, ma l’identità stessa di un popolo antico.

I ladini, nei secoli dei secoli

Museum Ladin, Ursus ladinicus e la Grande Guerra: tre musei, un’unica storia

Museum Ladin

Ursus ladinicus

Museum Ladin

Ciastel de Tor

Museo Forte Tre Sassi

Buono a sapersi

Perché nei musei e nei luoghi d’arte si conserva l’identità di un popolo antico che ha una propria lingua. Perché è solo la conoscenza che permette di andare oltre il concetto di minoranza. Perché la sostenibilità non è solo ambientale o economica, ma anche culturale.

Perché è la più alta caverna del mondo dove sono stati ritrovati i resti di orsi e leoni di montagna. Nessun’altra grotta frequentata dagli orsi è così ricca di informazioni sul clima dell’epoca e sull’adattamento degli animali delle caverne alla vita in alta montagna.

Perché conoscendolo da vicino s’imparano un mucchio di cose interessanti. Ad esempio, che era vegetariano, che amava poltrire a lungo, che conosceva le Dolomiti più degli esseri umani. Seguire le sue tracce è come esplorare la vita di 40-60 mila anni fa.

Perché la storia, la cultura e le tradizioni ladine hanno bisogno di protezione. E poi perché il castello è un luogo di fascino per antonomasia e il Ciastel de Tor a San Martino in Badia non fa eccezione.

Perché non solo rappresentano uno stile di vita tipicamente ladino, ma anche un concetto di comunità e condivisone che può essere di grande suggestione e attualità per la nostra vita contemporanea.

Val Badia, dove leggende e arte contemporanea convivono

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