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Responsabile e sensibile, il turismo che vogliamo
La bellezza delle Dolomiti, un dono da condividere proteggendolo
Limitare le emissioni riducendo il traffico e scegliendo mezzi alternativi all’auto. Si può fare. Organizzare momenti ed eventi di condivisione a basso impatto ecologico. Si può fare. Sostenere e partecipare a progetti di riforestazione a tutela dei boschi dolomitici martoriati da Vaia e bostrico. Si può fare. Incentivare e praticare acquisti a km0 per sostenere le attività e i prodotti locali. Si può fare. Queste iniziative le stiamo già attuando e molto altro possiamo fare. Noi insieme a te, ospite consapevole, sensibile, attento e intelligente. L’Alta Badia e le Dolomiti ringraziano.
Immaginare il futuro dell’Alta Badia
Da qui al 2030, per diventare una destinazione modello
Lo sappiamo, tutto corre molto veloce in questo mondo irrequieto. Per tale ragione dobbiamo agire per non subire le grandi trasformazioni in atto, a partire dal cambiamento climatico. Un agire che vogliamo condiviso e ragionato fra tutti coloro che operano nel nostro territorio. Noi vogliamo che l’Alta Badia diventi entro il 2030 una destinazione di riferimento in cui la nostra cultura ladina possa trovare nuova linfa in una visione cosmopolita e rispettosa della montagna. Non crediamo nella chiusura, e solo in una visione aperta i nostri valori che racchiudono cultura e tradizione possono continuare a vivere, prosperare e rafforzare quell’identità che deve appartenere alle nuove generazioni. Impresa, turismo e società devono collaborare e interagire per garantire uno sviluppo sostenibile in armonia con l’ambiente. Perché non ci può essere evoluzione senza il rispetto del territorio in cui viviamo. Questi sono i presupposti di una strategia messa a punto per arrivare a costruire entro il 2030 una meta turistica in equilibrio fra benessere e ambiente naturale. Sì, la nostra priorità è la felicità delle persone in un contesto, quello dolomitico, unico al mondo. E perciò tutto da preservare.