Roda dles Saus
Settimana dei sapori
Una settimana all’insegna dei sapori ladini
Roda dles Saus è l'evento sciistico-gastronomico dell’Alta Badia che celebra nel mese di marzo la cucina tradizionale ladina
L’iniziativa, collegata a Sciare con Gusto, coinvolge i rifugi dell'area La Crusc - Santa Croce che propongono piatti dai sapori unici, autentici, proprio come una volta. Del resto, il motto dell’iniziativa parla chiaro: piatti preparati secondo la ricetta della nonna. Ovviamente, ogni manicaretto è accompagnato dai grandi vini regionali, a sancire un binomio ormai più che collaudato fra Alta Badia e Alto Adige. Vives.
Buono a sapersi
Il burro ladino fatto in casa, dove e come si usa?
Dallo strudel di mele ai canederli, il burro fatto in casa aggiunge ricchezza e sapore autentico alle pietanze della regione, rispecchiando la tradizione e la semplicità della cultura ladina.
Quali sono i piatti della tradizione ladina?
Tra i piatti tipici ladini che puoi gustare in Alta Badia ci sono i cajincí (molto simili ai ravioli ripieni di biete o spinaci), i crafuns mori (tipiche sfoglie fritte), le tutres (spettacolari frittelle ripiene), le balotes (i noti canederli), gli gnoch da zigher (gnocchi al formaggio di capra) e la panicia (minestra d'orzo).
Roda dles Saus è una manifestazione che ha a cuore la sostenibilità ambientale?
Certo, perché incoraggia l‘uso di prodotti locali e stagionali, il sostegno alle pratiche agricole tradizionali e la sensibilizzazione sui temi legati alla conservazione del territorio e della biodiversità.
Secondo la regola che tutto il mondo è paese anche in terra ladina ci sono i piatti della festa?
Chiaro, ed ecco i nigheli, crocchette di pasta lievitata fritte e condite con vino zuccherato. Oppure i già citati crafuns mori, fatti con la stessa pasta, solo un po’ più grandi o i cajincí arestis, mezzelune fritte ripiene di ricotta con spinaci o semi di papavero.
Coltivare le tradizioni, anche quelle gastronomiche, ha senso al giorno d’oggi?
Senza dubbio, perché non ci può essere futuro senza la conoscenza del nostro passato. E solo difendendo i valori identitari di ogni comunità che si può immaginare il domani basato sul rispetto, la solidarietà, la condivisone e l’accoglienza.
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